Vi proponiamo di seguito un’interessante riflessione, supportata da dati e risultati di analisi di laboratorio, proposta da Pro.mo (un gruppo di produttori di stoviglie monouso in plastica) e riportata anche da Isap packaging S.p.A.
Nonostante ci siamo a più riprese impegnati (e continuiamo a farlo) nell’informare circa i materiali alternativi alla plastica, gli articoli da questi prodotti e i vantaggi che assicurano, riteniamo sacrosanto informare i lettori anche riguardo gli svantaggi, i dubbi e gli aspetti negativi che naturalmente caratterizzano anche le realtà del biodegradabile e del compostabile. Per affrontare un problema nel modo corretto e trovare una soluzione occorre avere tutti gli elementi a disposizione per una scelta informata e valutare ogni punto di vista con oggettività.
Il gruppo di produttori di stoviglie monouso in plastica, Pro.mo, sottolinea come la direttiva UE che prevede la messa al bando di piatti e posate in plastica monouso non contribuisca realmente a tutelare l’ambiente per almeno 6 ragioni:
- Impatto ambientale: come dimostrato da uno studio comparativo di Life Cycle Assessment (LCA) sull’impatto ambientale dell’intero ciclo di vita delle stoviglie in plastica e in materiali compostabili, le stoviglie monouso in plastica presentano un impatto mediamente inferiore a quello dei materiali alternativi.
- Comportamenti giusti o sbagliati. Il problema della dispersione dei rifiuti e del conseguente inquinamento non dipende direttamente dalle stoviglie e gli oggetti in sé, bensì dallo scarso senso civico dei cittadini che va risolto educandoli e migliorando i sistemi di raccolta
- Riciclo della plastica. Il rimedio ambientale più efficace è riciclare la plastica prodotta, che costituisce per di più il motore dell’economia circolare
- Marine litter. La plastica dispersa negli oceani e nei mari è composta per quasi il 95% da rifiuti provenienti da 10 grandi fiumi asiatici e africani. In Europa, al contrario, la quantità di plastica usata per produrre stoviglie monouso è inferiore al 3% di quella utilizzata per tutto il packaging plastico. L’abolizione di piatti e posate avrebbe quindi un minimo imbatto sul problema dei rifiuti in plastica dispersi.
- Plastica insostituibile. Nelle emergenze, nella grande ristorazione collettiva, negli eventi pubblici di maggior portata, la plastica rappresenta ancora la soluzione migliore sotto vari aspetti: prezzo, praticità, igiene, sicurezza e riciclabilità
- Danno per l’Italia. Il nostro Paese sarebbe uno di quelli più danneggiati dalla normativa, in quanto in Europa, l’Italia è il maggior produttore di plastica monouso, con una quota di export superiore al 30%
Come si può vedere, gli spunti di riflessione sono molteplici, ed è giusto considerare tutte le conseguenze che la normativa UE può avere, sotto tutti i punti di vista.
In questo breve video, potrete trovare un chiaro riassunto di questa analisi
Cliccando QUI potrete trovare l’articolo di Isap Packaging a riguardo
Se volete approfondire, QUI troverete gli studi e i risultati delle analisi condotte da Pro.mo